Mi sono recato a Meano, per fare delle fotografie della “Nave” prima che scompaia per sempre, lasciando spazio a un banale complesso residenziale; infatti, sembra che quest'opera visionaria dell'eclettico architetto Giovanni Leo Salvotti sia destinata all'abbattimento.
Dopo un lungo confronto tra la Sovrintendenza ai Beni Culturali e la Giunta Provinciale di Trento, quest'ultima ha respinto il parere della Sovrintendenza che attribuiva all'edificio un rilevante valore storico e artistico.
La suggestiva struttura in cemento armato a vista, posizionata sulle pendici della Valle dell'Adige, sembra pronta a varare direttamente nel sottostante fiume Adige, emergendo nel paesaggio montano grazie alla sua armonia di forme e all'evidente forzatura stilistica dell'alto fumaiolo rosso.
La Nave, pronta a gettarsi nel fiume, è un evidente metafora del pensiero dell’architetto Salvotti, che riteneva Trento non una città di montagna, ma bensì una di pianura che ambisce a un collegamento diretto cono il mare, e aggiungo io, attraverso il mare con il resto del Mediterraneo.
L'edificio, sebbene originale, è oggetto di numerose contestazioni; tuttavia, rimane un segno architettonico distintivo che caratterizza il paesaggio.
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